giovedì 26 marzo 2009
"Lussuria" Di Ang Lee
Lussuria
Cina, 2007. Di Ang Lee. Con Tony Leung, Wei Tang, Joan Chen, Lee-Hom Wang, Chung Hua Tou. Genere: Thriller Erotico. Durata: 157’. Vietato Ai Minori Di 14 Anni.
Durante l’occupazione giapponese in Cina negli anni ’40, la bella e dolce Wang, attrice di teatro, deve tentare di sedurre Yee, crudele uomo politico alleato con i giapponesi. Questo perché Wang è stata assoldata come spia della vita di Yee e per farlo deve entrare nella sua vita privata. Intanto i complici della ragazza trovano un modo per uccidere Yee, ma non sanno che forse Wang si è innamorata dell’uomo che doveva uccidere
Dopo essere stato venduto in occidente, Ang Lee torna alle origini, ovvero nella sua Cina dove fotografa un noir oscuro e maledetto, sullo sfondo di Shangai e Hong Kong ai tempi dell’occupazione giapponese. Appassionanti gli ambienti, bellissimi gli abiti della protagonista, che ricalcano fedelmente la moda del tempo: abiti leggeri e colorati, a maniche corte. Con “Lussuria”, Ang Lee (che ha diretto l’imponente drama gay “I Segreti Di Brokebackmountain”, “La Tigre E Il Dragone” e l’irritante “Hulk”) riceve il primo premio alla mostra del cinema di Venezia 2007, ma il film ha scandalizzato mezzo mondo per le forti scene di sesso (il più esplicito film erotico mai sopraggiunto dalla Cina, che vieta terribilmente i nudi femminili), acrobatiche, disperate e oscure, a volte violente. In Cina venne proiettato completamente privo delle scene erotiche, in Italia è stato tagliato in altri punti e vietato ai minori di 14, negli USA proiettato con tagli e vietato ai minori. È Taiwan l’unico luogo in cui il film è stato proiettato in versione integrale (indimenticabile il fenomeno di culto che spinse molti cinesi a superare il confine appositamente per vedere le scene di sesso di Lussuria!!!!!). Tanto rumore per nulla ,però: le fantomatiche scene di sesso arrivano solo dopo un’abbondante ora e mezza di chiacchere e dialoghi fitti come monologhi. Il film scorre bene, ma spesso ci si perde e si ha bisogno di rischiacciare il tasto “rewind” per capire. Bello, ma poteva esserlo di più. Finale sospeso e pessimista. (7.5)
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