domenica 15 marzo 2009

L'Orrore E Il Finto Snuff: La Saga Dei "Guinea Pig"

Guinea Pig: Devil’s Experiment
Giappone, 1985. Di Hideshi Hino. Genere: Splatter- Gore. Durata: 43’. Vietato Ai Minori Di 14 Anni.
Dei ragazzi rapiscono una donna e le infergono delle torture per sperimentare la sopportazione del corpo umano di fronte al dolore. Si passa dalle tenaglie, ai vermi, ai pugni, ai calci, fino ad arrivare all’uccisione finale, con un occhio forato con uno spillo
È il 1985 e il Giappone è nello schock. Arriva il primo “Guinea Pig” che sconvolge FBI e polizia. Si pensa si tratti di un vero snuff. Che l’attrice sia morta davvero nel film. In realtà il procedimento dei “Guinea Pig”, nonché lo scopo, è quello di andare contro il buon senso, proponendo un’epopea del disgusto contro la visione idilliaca del cinema hollywoodiano. Arriva quindi lo snuff giapponese con i controcoglioni: diretto, malatissimo e difficilissimo. Telecamera amatoriale, silenzi, schiaffi, pugni. Tutto sembra privo di senso, eppure rimane impresso per giorni. Assurdo. (8)



Guinea Pig: Flower Of Flesh And Blood
Giappone, 1985. Di Hideshi Hino. Con Yugao Kirara. Genere: Splatter- Gore. Durata: 40’. Vietato Ai Minori Di 18 Anni.
Un fumettista riceve un pacco misterioso contenente un video, su cui un maniaco travestito da samurai rapisce una donna di notte, la droga e comincia a farla a pezzi.
Secondo episodio dei “Guinea Pig” e quello più malsano e violento in assoluto. Come il primo “Devil’s Experiment”, anche qui l’atmosfera è malsana, malatissima e disgusta. La scelta della droga per annientare il dolore, criticata da molti per rendere il tutto meno realistico, è voluta per la preservazione della bellezza del corpo, che verrà fatto a pezzi e piantato in vasi come se fossero fiori. Di difficilissima visione e quasi privo di dialoghi, questo mediometraggio è un vero pugno allo stomaco, tanto da convincere l’attore Charlie Sheen di trovarsi di fronte ad un vero snuff fino a chiamare in causa l’FBI. Un noto serial killer giapponese, poi, seguì alla lettera la procedura di uccisione presentata nel film. Per questo motivo “Flower” diventò un film maledetto, terribile, veritiero. Sono svenuto durante la visione. Io vi avverto che ho uno stomaco d’acciaio. (6.5)

Guinea Pig: He Never Dies
Giappone, 1986. Di Kuzumi Masayuki. Con Araki Shinsuke, Eve, Satô Masahiro. Genere: Commedia. Durata: 34’. Vietato Ai Minori Di 14 Anni.
Un impiegato, stressato dalla feroce società giapponese, decide di suicidarsi. A suo rammarico, scopre di essere immortale!
Terzo episodio della chiaccherata serie “Guinea Pig” ed il primo ad avere una sceneggiatura e una trama vera e propria. Qui, anziché puntare sul gore (sempre presente, e a tratti davvero disgustoso), Masayuki si getta nella commedia sanguinolenta realizzando una visione grottesca della società giapponese, del mobbing e del disagio personale. Una feroce critica al lavoro che deprime, mostrandoci uno Fantozzi nipponico che scopre di essere immortale e che non può porre fine alle sue umiliazioni. Il film procede in un adrenalinico scorrere del tempo, molto diverso da quello dei primi due malsani episodi che tentavano la falsariga snuff. Il finale è esilarante e cattivo. Da vedere. (8)



Guinea Pig: Mermaid In Manhole
Giappone, 1988. Di Hideshi Hino. Con Saiki Shigeru, Somei Mari, Hisamoto Masami, Toshishige Tsuyoshi. Genere: Drammatico. Durata: 64’. Vietato Ai Minori Di 14 Anni.
Un pittore che ha appena perso la moglie, si avventura nelle fogne dove soleva giocare da piccolo. Qui incontra una sirena morente, il cui corpo sta marcendo. Decide di ritrarla e, usare il suo sangue come colori per il nuovo dipinto. Ma la follia prenderà il sopravvento
Capolavoro. Detto direttamente: “Mermaid In Manhole” è il film-rivoluzione degli anni ’80, che riesce a collegare splatter e poesia come se fosse una passeggiata. Il lavoro di Hideshi Hino è crudo ed intenso, arte pura. Qui non c’è più l’epopea del disgusto Guinea Piggiano, solo amore. Amore nella sua forma più pura: disegnare i sentimenti con i colori che vengano dal corpo dell’amata. Un amore così forte da diventare un’ossessione, fino ad esplodere nella disperazione. È un’opera inaspettata e incredibilmente malsana, in cui l’arte è il ruolo principale. Un film epico, che nella sua breve durata sconvolge e atterrisce, senza che lo spettatore reagisca. Amore oltre la morte, amore che parla di morte. Colpo di scena finale semplicissimo, ma inaspettato. Incredibile. Da vedere fino a che sia il nostro cuore a marcire. (10+)

Guinea Pig: Android Of Notre Dame
Giappone, 1988. Di Katzuhiko Kuramoto. Con Toshihiko Hino , Mio Takaki ,Tochirô Taguchi. Genere: Horror. Durata: 57’. Vietato Ai Minori Di 14 Anni.
Uno scienziato cerca di salvare la sorella, gravemente malata di cuore. Per questo cerca un cuore compatibile attraverso cadaveri, da riutilizzare grazie a macchinose invenzioni. Quando scopre di essere stato ricattato da colui che gli offriva i corpi, lo fa a pezzi e ne conserva solo la testa, che interagisce con un corpo totalmente artificiale
Episodio che è la pecora nera del lotto. Non diverte, non disgusta, non emoziona. Sta solo soletto nell’oblio horror, con una trama lontana dalla categoria snuff. “Android Of Notre Dame” nonostante sia il più singolare degli episodi non è affatto male e a tratti piace, con quella fotografia oscura e con una sceneggiatura che funziona (anche se incoerente alla scelta iniziale dei Guinea: film che non debbano essere film, privi di sceneggiatura e convenzioni registiche). Qui l’atmosfera è da horror: c’è tanto sangue, tanto splatter, colpi improvvisi di slasher, mutilazioni e via con la festa. C’è persino qualche elemeno poetico-drammatico, ma il film non ha la profondità dell’incredibile “Mermaid” e a tratti annoia. Riuscito in parte. (7)

Guinea Pig: Devil Doctor Woman
Giappone, 1990. Di Haijime Tabe. Con Eve, Masami Hitamoto, Nezumi Imamura, Masahiro Sato. Genere: Grottesco. Durata: 53’. Vietato Ai Minori Di 14 Anni.
Un dottore transessuale cura i suoi pazienti con metodi fin troppo assurdi e sanguinolenti. Tra i casi più strani riscontriamo un uomo che si ridicolizza attraverso personalità multiple, un uomo che vuole rimuovere un tatuaggio che scappa per tutto il corpo, una donna inseguita da un cuore gigante, un uomo che fa cacca vivente, un uomo con una faccia al posto della pancia…
Eccolo qua. Il più assurdo e illogico episodio dell’intera serie “Guinea Pig”: crudelissimo, ma anche divertente. Feroce qua e là, ma persino buonista. Non disgusta, ma fa sorridere. La figura del transessuale che impone feroci punizioni e cure ai suoi pazienti è un espediente grottesco per chiudere una serie fascinosa, proseguita da “Slaughter Special” e “Lucky Sky Diamond”, episodi riassuntivi di making of e scene tagliate. Conclusione risibile, ma divertentissima con torte d’acciaio e ferro sparate in faccia. Difficile dare meno di 6, anche se è il minor episodio della serie. (6)

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