mercoledì 18 marzo 2009
"Ghost Game" Di Sarawuth Wichiensan
Ghost Game
Thailandia, 2006. Di Sarawuth Wichiensan. Con Pachornpol Jantieng, Chanetphaka Korsuwan, Zeenam Soonthorn, Kittilak Chulakrian, Supatsiri Patomnupong, Panweth Saiyakhlaai. Genere: Horror. Durata: 103’
Per vincere un’ingente somma di denaro dei giovani si iscrivono ad uno strano reality show ambientato in alcune prigioni, dove dovranno affrontare le loro più nascoste paure, mentre i conduttori del programma danno inizio a spettri fasulli per spaventare i concorrenti. Il problema sta nel fatto che i fantasmi ci sono davvero e gettano il panico tra i poveri malcapitati, mentre uno dopo l’altro vanno incontro ad un’inesorabile fine
Ormai è cosa certa: la Thailandia ha una vera e propria passione per il cinema horror e ce lo dimostra proponendo centinaia di titoli di paura (di cui neanche la metà conosciuti anche in occidente per distribuzione o per passaparola). “Ghost Game” tenta di distaccarsi dal tòpos orientale dei fantasmi femminili, ma finisce nel baratro senza avere la grazia di uno “Shutter” per risollevarsi. Il tutto viaggia in un’atmosfera morbosa per infondere tensione, mentre l’unica cosa tangibile è la noia. Spaventi improvvisi che non mordono e poche altre novità. L’interesse nel film sta nella reazione che ha suscitato: per l’argomento fortemente politico fu vietato in Cambogia, dove furono ritirati tutti i beni provenienti dalla Thailandia. Tanto rumore per nulla: il film è una semplice ghost-story, molto meno riuscita delle illustri sosia. (5.5)
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