Long Dream
Giappone, 2000. Di Higuchinsky. Con Eriko Hatsune, Arai Ken, Asano Kaei, Ashizawa Shima, Horiuchi Masami, Kashiwabara Shuuji, Ooshima Mika, Suzuki Eiichiro, Suzuki Nobuaki, Taki Masako. Genere: Horror. Durata: 59’
Mukoda è un giovane che si fa ricoverare in ospedale per una sua strana sindrome: i suoi sogni diventano via via sempre più lunghi, fino ad occupare anche intere settimane. E con il passare del tempo, il ragazzo si trasforma in mostro. Mostro che, viene scambiato dalla morte dalla sconvolta Mami, ragazza affetta da tumore che teme di morire. Nel frattempo il dottor Kuroda è ossessionato da Kana, una ragazza morta diverso tempo prima…
Il debutto di Higuchinsky, regista nippoucraino conosciuto dal pubblico occidentale soprattutto grazie al film “Uzumaki” (distribuito anche in Italia in dvd, con un buon doppiaggio) e alla sorta di remake low budget di “Battle Royale” che è “Tokyo 10+1” (che devo ancora vedere): un film assurdo, un mediometraggio horror che parte da un’idea assolutamente stupenda e originale (così come accadrà per “Uzumaki”), dimostrando che per creare storie di terrore non sempre serve ricorrere a fantasmi femminili dai capelli lunghi. Qui il terrore nasce dal sogno, e come molti cinefili sanno, è un argomento molto ricorrente nel tema dell’horror (“Nightmare”, “Nightmare Detective”), ma che qui è ripreso con un’inedita sfaccettatura: l’eternità del sogno unita all’incubo. Un uomo costretto a sognare per l’eternità, destinato a trasformarsi e a sgretolarsi. È in un ospedale degli orrori, dove ha luogo questo “Long Dream”, mediometraggio nettamente low budget e con effetti risibili e quasi amatoriali, film dalla forte potenza. Nonostante la struttura e la sceneggiatura da film televisivo, però, Higuchinsky incarna la sua filosofia di cinema epilettico mostrando un talento visivo davvero eclatante, soprattutto nella messa in scena della tensione, onnipresente. Il tema amoroso, poi, è il contorno di una vicenda a più intrecci narrativi. Consigliato agli amanti del genere.
EROTISMO 0/5 No.
VIOLENZA 3/5 C’è qualche bella idea splattere una stanza dalle mura completamente cosparse di emoglobina.
HUMOR 1/5 Humor involontario. Gli effetti speciali sono così risibili da strappare un sorriso e Mukoda si trasforma in un mostro ridicolo.
SENTIMENTO 2/5 C’è il tema dell’amore oltre la morte
ORIGINALITA’ 4/5 Alta. Higuchinsky è un genio, non c’è che dire. Anche se il merito va anche al manga da cui è tratto. L’idea di partenza poi è bellissima
IL MIO VOTO: 7
sabato 28 marzo 2009
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