lunedì 16 marzo 2009

La Saga "Evil Dead Trap"

Evil Dead Trap
Giappone, 1988. Di Toshiharu Ikeda. Con Miyuki Ono, Fumi Katsuragi, Hitomi Kobayashi, Eriko Nakagawa. Genere: Horror. Durata: 98'. Vietato Ai Minori Di 14 Anni.

Nami è una giornalista televisiva, protagonista di un programma notturno, dove il pubblico a casa può inviare i propri video amatoriali. Un giorno, la donna riceve una videocassrtta che presenta nel dettaglio l'uccisione di una donna a lungo torturata. Tutto sembra fin troppo reale e per Nami è l'occasione di un enorme scoop. Quindi, con un gruppo di amici, basandosi sulle locations iniziali della videocassetta, Nami si dirige nel luogo del delitto. ma un assassino si nasconde nella fabbrica fatiscente ed abbandonata, pronto a far fuori gli incauti nuovi arrivati.


Sui forum di internet c'è una flotta di gente ignorante che definisce gli horror asiatici tutti uguali. Affermazione probabilmente detta da persone che in una vita hanno guardato solo "Ringu" e "ju-On" per intenderci. Se conosceste qualcuna di queste persone, mostratele "Evil Dead Trap": un assurdo slasher-splatter horror nipponico ispirato al cinema horror italiano degli anni '80 e in particolare a Dario Argento. Un film che, nonostante sia pieno di citazioni cinematografiche di tutti i generi (nelle modalità dei delitti soprattutto, con tanto di occhio tagliato à la "Chien Andalou), stupisce per la sua incredibile originalità di mettere in scena una coinvolgente storia di terrore a cui è impossibile non reagire. "Evil Dead Trap" è ferocissimo e passa così potente come un pugno allo stomaco, in quei bellissimi ambienti horror morbosi e inquietanti. Non vuole far paura, vuole disgustare, ma al contempo riesce nell'impresa di appassionare con una storia notevole retta da colpi di scena imprevedibili. L'insensato arriva solo nell'ultimo minuto, con l'illogica scena del parto che solo apparentemente non vuol dire nulla. Stracult. Da recuperare e distribuire anche in questa cazzo di Italia (9)

Evil Dead Trap 2: Hideki
Giappone, 1991. Di Izo Hashimoto. Con Akiko Nakajima, Rie Kondo, Shiro Sano, Shino Ikenami, Norumi Hiraizumi. Genere: Horror. Durata: 98'. Vietato Ai Minori Di 14 Anni.
Aki fa la proiezionista in un cinema ed è obesa e ossessionata dal fantasma di un bambino. Eimi è una giornalista bella e locuace, ma anche necrofila. Le due, seppur diverse, sono grandi amiche. Ciò che Eimi non sa, però, è che l'amica è una terribile serial killer, pronta a smembrare ragazze bellissime con un paio di cesoie. Dei suoi delitti indaga proprio Eimi, che fa conoscere a Aki il suo nuovo ragazzo Hideki. Le cose tra le due cominciano a mettersi male quando Eimi scopre che Hideki si è follemente innamorato di Aki...un sanguinoso duello ha inizio...

Degno sequel del primo, inarrivabile predecessore, "Evil Dead Trap 2" è un nuovo horror con i controcoglioni che dimentica completamente il tema dello snuff movies, ma conserva quello della maternità e soprattutto dell'universo femminile. Dove nel primo, infatti, i personaggi erano solo marionette da eliminare, qui c'è una forte caratterizzazione dei personaggi. Due donne diversissime che da grandi amiche diventano nemiche estreme, fino a lottare (in una stupenda scena tra le lenzuola bianche che si tingono di rosso) per la possessione della bellezza e di quella dell'uccidere, che tutte due le donne vogliono per se. Inizia lentamente, come un qualsiasi melò d'altri tempi e poi via verso il delirio assoluto, in un tripudio di emoglobina e ossa spezzate
che è una vera e propria sfida verso lo stomaco dello spettatore. Uno dei primi grandi film estremi del sol levante, indimenticabile (8.5)


Evil Dead Trap 3: Broken Love Killer
Giappone, 1993. Di Toshiharu Ikeda. Con Shiro Sano, Megumi Yokoyama. Genere: Thriller. Durata: 110'
Una ragazza scomparsa. Una donna suicida. Un cadavere nudo e privo di arti ritrovato sulla spiaggia. Un mucchio di delitti che sembrano riferirsi tutti ad un misterioso insegnante. Una giornalista indaga...

Terzo episodio della saga horror "Evil Dead Trap", con ritorno alla regia di Toshiharu Ikeda, regista del primo bellissimo episodio. Qui però, la sua mano tentenna in un film dimenticabilissimo e assolutamente prescindibile. Il peggiore della saga: insensato, con uno script illogico e assolutamente tirato via in un'indagine che fa acqua da tutte le parti. Dal lato dello splatter, poi, latita ed è privo di originalità. Gli effetti sono pecorecci (il suicidio iniziale, assolutamente risibile). Annoia e non coinvolge per nulla e il tentativo di emulare Hitchcock è assolutamente fuori luogo. Uno dei momenti più tristi del cinema di paura nipponico. Inguardabile. (0)

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