domenica 15 marzo 2009
"Loft" Di Kiyoshi Kurosawa
Loft
Giappone, 2005. Di Kiyoshi Kurosawa. Con Miki Nakatani, Etsushi Toyokawa, Yumi Adachi, Ren Osugi, Sawa Suzuki. Genere: Horror. Durata: 118’
Reiko è una scrittrice di romanzi d’amore che sta cercando quiete e ispirazione per il suo nuovo bestseller. La vita nel suo appartamento al centro di Tokyo non le permette la calma che cerca. Sotto consiglio del suo editore, la giovane decide di trasferirsi in una vecchia casa di campagna dove ultimare il suo nuovo libro. Ma cose strane avvengono nei dintorni: dapprima vede un uomo trascinare un corpo che si rivelerà una vecchia mummia e poi verrà ossessionata dallo spirito di una donna assassinata anni prima. Chi è l’assassino?
Il grande Kiyoshi Kurosawa ritornò, nel 2005, presentando un bel film horror costruito ottimamente e, seppur non avente nemmeno una scena violenta, con la capacità di spaventare. Perché questo film spaventa. Spaventa davvero, con le sue atmosfere rarefatte e avvolgenti, con la creazione della tensione e improvvisi picchi di musica che giocano sullo spavento improvviso. L’ultima mezz’ora fa venire i brividi per i continui passaggi di notte e ombre, per poi tornare nella foschia di un primo mattino. Tornano ancora i fantasmi a dirigere i solchi cinematici di Kurosawa, ma qui non sono più quelle creature fragili che popolavano “Pulse”, sono spiriti vendicativi della miglior tradizione del J-Horror. il fantasma di una donna uccisa che continua a perseguitare Reiko e il suo vicino di casa, a cui è accostata un’altra creatura orrorrofica: la mummia. Una donna conservata per oltre cento anni e custodita nello scantinato di una casa. Kurosawa gioca sulle atmosfere perfettamente, creando un profondo stato di angoscia perenne che toglie il fiato. Potrà non piacere a chi amava il Kurosawa di “Cure”, più tendente alla fazione thriller del cinema d’orrore e non ai fantasmi, ma per tutti gli altri si ha l’occasione di conoscere una fantastica storia d’orrore in grado di inquietare con brividi perenni.
LA CITAZIONE: Volevo fare un film horror, ma che al tempo stesso distruggesse il cinema horror (Kiyoshi Kurosawa in un’intervista riguardo al film)
LA SCENA INDIMENTICABILE: Direi la scena in cui Reiko si ritrova in casa e le finestre iniziano pian piano ad esplodere. Ecco, quella scena è spaventosa. Bella anche l’immagine del fantasma che pian piano scompare a pezzi, tra la foschia. Bello anche l’inizio, con Reiko che continua a vomitare fango per preservare la bellezza del corpo.
SE VI PIACE GUARDATE ANCHE…: Séance, Pulse, Sorum, Retribution
EROTISMO: 0/5 No. Anche se avrei voluto vedere quella bella Nakatani come mamma l’ha fatta. HAUAHAUHAUAHU
VIOLENZA: 1/5 Giusto qualche schock emotivo. Niente splatter, né gore.
HUMOR: 0/5. No.
SENTIMENTO: 2/5. Qualche intrigo a sfondo amoroso. E un bel bacio appassionato verso la fine. (che invidia! Miki Nakatani! Mettiti con me, non con quel carciofo T_T!)
ORIGINALITA’: 4/5. Una bella storia terrorizzante dal genio horror Kiyoshi Kurosawa, che memori di capolavori del genere come “Séance” o “Pulse” emoziona con un’altra ricca storia fatta di intrecci e sospensioni.
VOTO: 8
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