domenica 15 marzo 2009
La Saga "The Eye"
The Eye
Hong Kong, 2002. Di Danny Pang, Oxide Pang. Con Lee Sin-Je, Lawrence Chou. Genere: Horror
Mun è una splendida ragazza di vent’anni che è cieca da quando ne ha due. Finalmente ha trovato la possibilità di un trapianto: può tornare a vedere. Ma dal momento in cui apre gli occhi comincia a percepire strane presenze e oscuri spettri. Che sia vero forse che la donatrice della cornea è una suicida che aveva l’incredibile potere di vedere i morti?
Uno dei più famosi horror asiatici, in compagnia dei soliti “Ring” e “Ju-On”, “The Eye”, a differenza dei suoi due illustri colleghi è stato più volte bellamente sottovalutato dalla critica. Successo immediato di pubblico in tutto il mondo questo è in realtà un bel melodramma cammuffato da horror, con idee inventive, una bella regia, un bel ritmo e una splendida fotografia. Bravissimi gli attori, piuttosto espressivi e spigliati, ben calati nel personaggio. È un film coinvolgente, che non annoia e che si lascia guardare senza pretese e che segue uno spunto piuttosto originale (sebbene abbia delle tematiche in comune con il thriller americano “Blink” del 1994). Delude solo il pessimo finale. Splendida la scena dell’ascensore, un crescendo di suspense che fa venire dei brividi altissimi: non a caso è proprio grazie a questa scena che il film è diventato celebre. (8)
The Eye 2
Hong Kong, 2004. Di Danny Pang, Oxide Pang. Con Shu Qi, Eugenia Yuan. Genere: Horror
Joey tenta il suicidio a causa di un tempestoso rapporto amoroso. I medici la salvano e Joey scopre di essere incinta dell’uomo che amava. Da quel momento inizia a vedere strani fantasmi che la perseguono… inizierà quindi ad indagare, cercando di scoprire chi è quella strana donna- fantasma che la perseguita e che sembra impossessarsi del suo bimbo in grembo
Poco riuscito sequel, che nonostante la presenza della suadente Shu Qi (bellissima attrice taiwanese il cui indimenticabile ruolo in “Millennium Mambo” mi mise i brividi) sembra non voler decollare: parte benissimo, con un buon ritmo, fino alla prima mezz’ora, poi si perde in luoghi comuni, in situazioni anche volutamente ridicole e trovate che fanno cascare le braccia. È comunque gradito il colpo di scena finale e, a differenza del primo “The Eye” il finale è davvero memorabile. Buona idea l’influenza del buddhismo e della reincarnazione nel film, dove l’argomento viene trattato con incredibile profondita. (6-)
The Eye 3: Infinity
Hong Kong, 2006. Di Danny Pang, Oxide Pang. Con Ekin Cheng. Genere: Commedia- Horror
Quattro adolescenti di Hong Kong in vacanza in Thailandia decidono di leggere un libro sull’invocazione degli spiriti e, ignari del pericolo, decidono di seguire ogni indicazione, scoprendo che con il mondo degli spiriti non c’è da scherzare…
I Pang entrano rovinosamente nella commedia con un horror demenziale che, nonostante la sua ridicolaggine diverte e intrattiene senza troppe pretese. E così, tra gare di breakdance con spettri, palloni da basket posseduti e fantasmi scacciati con scoregge e petoni (!), si snoda il film più assurdo e impensabile che i Pang ci abbiano mai propinato. Gli effetti speciali a volte lasciano desiderare, ma è la fotografia l’asso vincente, così come in ogni film del contestato duo di registi gemelli. Simpatici, ma non particolarmente talentuosi, gli attori. (6)
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