martedì 7 aprile 2009
"Dolls" Di Takeshi Kitano
Dolls
Giappone, 2002. Di Takeshi Kitano. Con Miho Kanno, Kyoko Fukada, Hidetoshi Nishijima, Tatsuya Mihashi, Chieko Matsubara. Genere: Drammatico. Durata: 118’
Tre storie d’amore si intrecciano tra di loro: Un giovane è innamorato di Sawaka, la sua fidanzata, ma è spronato dalla famiglia a sposare una donna ricca per acquistarsi un degno futuro. Il ragazzo decide di rispettare le decisioni dei genitori, ma Sawaka, disperata, tenta il suicido e impazzisce. Il suo innamorato, deciderà di fuggire con lei.
Uno Yakuza non dimentica una storia di amore passato, quando lasciò la sua ragazza per dedicarsi alla mafia. La donna, da quel giorno cominciò a preparare il pranzo ogni sabato per il suo amato e ad aspettarlo nel parco pubblico dove si erano innamorati…
Una famosa popstar subisce un incidente automobilistico e perde un occhio. Terrorizzata dall’idea di non piacere più ai suoi fans a causa del suo nuovo aspetto, sparisce dalle scene. Un suo fan, però, decide di accecarsi per farle capire di essere davvero innamorato di lei, che ora passa gran parte delle giornate sulla spiaggia, in silenzio
Takeshi Kitano è uno dei più noti registi giapponesi (nonché pittore, autore ecc.), partito da polizieschi bruttini, fino a concludere con assurdi e grotteschi film cubisti, ha sfornato, però, diversi indimenticabili capolavori: basti pensare a “L’Estate Di Kikujiro”, “Hana-Bi” e soprattutto “Dolls”: una bellissima tavolozza di colori trasformata in pellicola. “Dolls” dimentica completamente gli stilemi di Kitano, diviso tra poliziesco e comicità assurda: qui regna il silenzio, attraverso inquadrature seducenti e dolenti, attraverso la splendida recitazione di una Miho Kanno che non spende neanche una parola, attraverso i fiori, la prima vera e una corda rossa che lega le tre storie d’amore con incredibile bellezza. “DOlls” è il film più autoriale di Kitano, nonché un capolavoro e uno dei più grandi film mai realizzati in oriente: vivido, cristallino e a suo modo straziante, ma non privo di speranza. Finale, fotografia e colonna sonora da Oscar. Imperdibile.
LA SCENA INDIMENTICABILE: Il finale. Le ambientazioni. Ma il film stesso è una vera e propria scena indimenticabile.
EROTISMO 0/5 No.
VIOLENZA 1/5 Solo dei corpi morti, in un ascensore. Causa: Yakuza.
HUMOR 0/5 No.
SENTIMENTO 5/5 Tre stupende storie d’amore prive di sciocchi banalismi.
ORIGINALITA’ 5/5 Bellissimo e dalla grande originalità
IL MIO VOTO: 10+
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